Arriverà in Italia soltanto la settimana prossima, ma dai microfoni del Tg1 George W. Bush annuncia quali saranno i punti all’ordine del giorno della sua visita: primo fra tutti il ringraziamento al Governo per il supporto dato in Afghanistan e apre all'Italia al 5+1 nel Consiglio di sicurezza dell'Onu per le trattative con l'Iran per il nucleare.George W. Bush prepara la sua visita a Roma e come primo punto annuncia il ringraziamento all'Italia per la partecipazione alla missione in Afghanistan e il sì americano all'entrata nel '5 +1' (i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell'Onu più la Germania) che negozia sul nucleare iraniano.
Dai microfoni del Tg1, il presidente americano George W. Bush anticipa, con questo biglietto da visita, alcuni dei punti nell'agenda della sua visita a Roma, la prossima settimana.
Un riconoscimento va anche a Silvio Berlusconi. "Lo conosco, mi fido e mi piace", ha detto il presidente americano, sottolineando che il premier italiano è uno dei leader del mondo davvero interessanti. La visita a Roma insomma, terza tappa del tour europeo dopo Lubiana e Berlino, sarà una piacevole due giorni per Bush e Berlusconi, con l'unica incognita delle incertezze di questa capricciosa primavera. Per il resto - rapporti bilaterali e priorità di politica estera - è fin troppo ovvio - come il presidente americano ha fatto capire - prevedere sintonia totale e grandi sorrisi tra l'inquilino uscente della Casa Bianca e il presidente del Consiglio.
L'assenza di attriti sui teatri di crisi più a rischio - Afghanistan, Iran, Medio Oriente - e l'identità di vedute sul rapporto euro-atlantico consentiranno a Roma e Washington di fare il punto con serenità sulla situazione internazionale, anche se la prossima uscita di scena di Bush non permetterà proiezioni di lungo periodo. Berlusconi ha già incassato il ringraziamento di Bush per i "sacrifici" dell'Italia in Afghanistan e il riconoscimento del "ruolo chiave" che può avere l'Italia nel '5 + 1', anche se ci sono dei "dettagli" da verificare. D'altra parte la formula utilizzata ripetutamente dal ministro degli Esteri Franco Frattini in conferenze stampa e dichiarazioni per riferirsi agli Stati Uniti, - "i nostri amici americani" -, è un biglietto d'invito che i collaboratori più stretti di Bush avranno certamente notato e fatto notare, anche se quello che conta sono le scelte concrete più che la cortesia formale.
Il governo Berlusconi può mettere sul piatto alcune gustose pietanze: una disponibilità ben diversa da quella dell'esecutivo Prodi rispetto all'utilizzo dei militari italiani in Afghanistan; la netta chiusura di fronte al presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad che - ha ripetuto più volte Frattini - non può essere un interlocutore; il rifiuto di legittimare in qualche modo Hamas insieme al ritorno di Israele come centro di gravità nello scacchiere mediorientale. E in più la scelta di privilegiare su tutto il rapporto Europa-Stati Uniti che il titolare della Farnesina ha riaffermato anche oggi a Venezia nel suo intervento al Consiglio per le Relazioni tra Italia e Stati Uniti. Un'alleanza "insostituibile" che dovrà essere rilanciata in un summit euroatlantico da tenersi - ha proposto Frattini - all'inizio del 2009.
08/06/2008 06:34
Edited by =Fallen Angel= - 8/6/2008, 11:29
