=We Have A Dream=

Il lupo della steppa, Herman Hesse

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=Fallen Angel=
icon11  view post Posted on 14/6/2008, 10:21




Ciò che da principio fu il suo sogno di felicità, divenne in seguito il suo amaro destino.



Tratto dal libro "Il lupo della steppa".


Il Suicida


Il “suicida” sente il suo io come un germe della natura particolarmente pericoloso, ambiguo e minacciato, si reuta sempre molto esposto e in pericolo, come stesse sopra una punta di roccia sottilissima dove basta una piccola spinta o una minima debolezza interna per farlo precipitare nel vuoto.

Di questa sorta di uomini si può dire che il suicidio è per loro la qualità di morte più probabile, per lo meno nella loro immaginazione. La premessa di questo stato d’animo, che appare tale fin dalla giovinezza e accompagna costoro per tutta la vita, non è già una deficienza di energie vitali, ma, al contrario fra i “suicidi” si incontrano nature straordinariamente tenaci, bramose e persino ardite.

Ma come esistono complessioni che nelle più lievi malattie tendono alla febbre, così coloro che chiamiamo “suicidi” e sono sempre molto sensibili hanno la tendenza, alla minima scossa, a darsi intensamente all’idea del suicidio.

Come ogni forza può –e in certe circostanze deve- diventare una debolezza, così viceversa il suicida tipico può fare della sua debolezza apparente molte volte una forza e un sostegno, anzi lo fa molto spesso.

È vero che, come in tutti gli uomini di questo genere, ogni commozione, ogni dolore, ogni penosa situazione della vita suscitava in lui il desiderio di sottrarvisi con la morte. Ma a poco a poco questa inclinazione gli si tramutò in una filosofia favorevole alla vita. L’assiduo pensiero che quell’uscita di soccorso era continuamente aperta, gli dava forza, lo rendeva curioso di assaporare dolori e malanni, e quando stava proprio male gli capitava di pensare con gioia rabbiosa,come si trattasse di un male altrui: “una volta raggiunto il limite tollerabile mi basta aprire quella porta”. Ci sono moltissimi suicidi ai quali questo pensiero conferisce energie insolite. D’altro canto tutti i suicidi conoscono anche la lotta contro la tentazione del suicidio. In qualche angolino della mente ognuno ha la convinzione che il suicidio è bensì una via d’uscita, ma, in fondo, un’uscita di soccorso piuttosto volgare e illegittima. Questa cattiva coscienza induce la maggior parte dei “suicidi” a una lotta diuturna contro la tentazione. Essi combattono come il cleptomane combatte contro il proprio vizio.

HERMAN HESSE

 
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